nodo

Il nodo

Il logo della Scuola di direzione del personale è un nodo.

Serviva un’immagine, un simbolo che comunicasse l’idea alla base di questo percorso, un luogo dove incontrarsi e scambiarsi conoscenza. Lo stare insieme e la condivisione delle proprie esperienze è fonte di apprendimento, la conoscenza si genera proprio grazie all’intreccio di competenze diverse.

In questa accezione, il nodo sta ad indicare un punto d’incontro, un legame.

Il nodo è anche trama, è l’insieme delle narrazioni che nascono dal raccontarsi e dal proporsi manifestando la propria personalità. È quel tessuto di contatti che si crea in ambito lavorativo.

Malgrado i suoi significati siano molteplici, e la sua valenza simbolica presente in diverse culture fin dall’antichità, non di rado capita di associarlo al concetto di difficoltà, di intoppo. Ma l’errore non è necessariamente qualcosa di negativo. In certi casi, può essere inteso come un atto liberatorio, come la manifestazione di libertà rispetto a un sistema prefissato, a una rigidità di coerenze. Epicuro, nella teoria atomica, parla di clinamen riferendosi alla deviazione che gli atomi compiono durante la loro caduta nel vuoto in linea retta. Grazie a questa deviazione impercettibile gli atomi si incontrano. Il mondo funziona, quindi, perché all’inizio c’è uno squilibrio.

Se poi pensiamo agli usi pratici in cui la padronanza del nodo, in alcune discipline, diventa indispensabile, possiamo concepirlo come sostegno, come sicurezza e così, in qualche modo, come cura. Le numerose forme che può assumere ci indicano, inoltre, che la guida può compiersi in diverse maniere, ma tutte valide per raggiungere un obiettivo, a patto che non si segua una rigida linea retta.

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